venerdì 13 maggio 2011

Viaggio nei quartieri: ecco via Firenze.

Eco lo stato in cui versa una via cittadina semi-centrale...a voi i commenti.

Mappa dei Photored, e dei Velox nel Levante Genovese.

AUTOVELOX FISSI A 50 KM/H


Carasco:1 tra via Montanaro Disma e la provinciale 225
Cogorno:1 Corso Risorgimento,località San Salvatore
Maissana:1 Provinciale 523,località Torza
Varese Ligure:1 via Municipio
Lavagna:1 TARATO A 30 KM/H via Moggia,all'ingresso e uscita dall'autostrada A12

AUTOVELOX MOBILI

Recco:1 via Filippo da Recco
Santa Margherita:3 Località S.Lorenzo;lungomare Rossetti;Punta Pedale
Rapallo:2 via Diaz;Località S.Michele di Pagana
Zoagli:1 lungo la via Aurelia,dopo la svolta per S.Pietro
Chiavari:3 VIALE KASMAN
Lavagna:1 VIA PREVIATI
Carasco:3 via Comorga;località San Pietro;località S.Maria
Mezzanego:2 località Borgonovo;via Gandolfo
Sestri Levante:2 via Aurelia,incrocio con via del Soccorso;via S.Vittoria
Casarza:4 via Francolano;via IV novembre;via Gardella;località Casali
Castiglione Chiavarese:1 via Podestà
Maissana:1 provinciale 523,traforo di Velva
Varese Ligure:2 provinciale 523,località Cembrano;via Roma


AUTOVELOX MOBILI A 80 KM/H

A12:4 a Recco,Rapallo,Chiavari e Sestri Levante


AUTOVELOX MOBILI A 90 KM/H

A12:1Lavagna
Lumarzo:1 traforo di Ferriere


PHOTORED occhio ai punti..

Rapallo: 5 via Colombo;via della Libertà;via Matteotti;via Mameli; via Zignago. 
Cogorno:2 corso Risorgimento,incrocio via dei Landò e via Divisione Coduri;corso Risorgimento,incrocio corso IV novembre
Carasco:1 via Montanaro Disma,incrocio via Pontevecchio

martedì 10 maggio 2011

Photored famelici a Rapallo: attenzione alle multe, e se vi arriva ecco come procedere....

Per la Cassazione, i photored F17 (gli apparecchi che fotografano chi passa col rosso) da soli non possono funzionare (sez. II civile, sentenza 17.11.2005 n° 23301). Occorre la contestazione immediata dell'infrazione da parte dei vigili. Non vale, invece, la multa data col photored e notificata a casa del proprietario dell’ auto.
Premessa. Il Codice della strada va sempre rispettato. Chi passa col semaforo rosso è un potenziale assassino. Secondo me, meriterebbe una multa più salata di quella prevista, che è di 137 euro e 6 punti della patente. Tuttavia, può capitare che il photored non tenga conto di alcune situazioni che costringono il guidatore a passare col rosso. Per esempio, una coda improvvisa in un incrocio. È la stessa Cassazione a fare un esempio: “… va evidenziato che la istituzionale rinuncia alla contestazione immediata appare non conforme alle possibili situazioni che in tali evenienze possono verificarsi (esemplificativamente, il caso di coda di autoveicoli che non consenta al mezzo che abbia legittimamente impegnato l'incrocio di attraversarlo tempestivamente) e che solo la presenza di un agente operante in loco può ricondurre nell'alveo della corretta applicazione delle disposizioni relative”.
In questo post mi rivolgo proprio a chi è stato costretto a passare col rosso e ha ricevuto la multa a casa. Il messaggio è: chi fa ricorso contro una multa data dal photored F17 (senza contestazione immediata) vince. Dopo aver letto la sentenza della Cassazione, per chiarirmi le idee ho fatto due domande a Vito Dattolico, coordinatore dei Giudici di pace di Milano.
1) Avvocato Dattolico, facciamo un esempio. Passo col rosso e il photored F17 scatta la foto. Dopo qualche tempo, mi arriva la multa a casa. Se mi rivolgo a un Giudice di pace, il ricorso viene accolto?
“Sì. Invece, il ricorso viene respinto se gli agenti di Polizia dimostrano che, nel momento in cui il photored F17 ha scattato la foto, loro erano impegnati in analoghe attività di istituto e non hanno potuto fare la contestazione immediata dell'infrazione: in giudizio, ne devono dar conto producendo copia delle contravvenzioni elevate nei confronti di altri guidatori nella stesso momento (ora e minuto) in cui il photored scattava la foto”.
2) Se ho commesso l'infrazione prima della sentenza della Cassazione, la multa viene annullata?
“Sì, fermo restando quanto ho detto sopra, le sentenze della Cassazione hanno natura retroattiva”.
Ed ecco come fare ricorso. Tre domande all'avvocato Luca Procaccini, di Milano, collaboratore di diverse riviste specializzate del settore auto.
1) Avvocato Procaccini, come inviare il ricorso?
“Va depositato o inoltrato con raccomandata al Giudice di pace del luogo in cui è stata commessa la violazione, entro 60 giorni dalla notifica della multa”.
2) Occorre un avvocato?
“No. Ma attenzione: si apre una causa, regolata dalle norme del Codice di procedura civile. Inoltre, l'autorità che ha emesso il provvedimento contro cui si ricorre è assistita da funzionari qualificati e con una buona esperienza, perché abituati a difendersi in giudizio. Chi fa da sé deve partecipare all’udienza. Comunque può anche riportarsi a quanto ha scritto nel ricorso, senza fare il Perry Mason”.
3) Che cosa scrivere nel ricorso?
“Sei i punti fondamentali: autorità alla quale è indirizzato; dati di chi fa ricorso completi di residenza e di elezione di domicilio nell’ambito territoriale del giudice (che possono coincidere se la residenza è nell’ambito territoriale del giudice); riassunto dell'accaduto con indicazione della data, del luogo, del numero del verbale e degli articoli del Codice della strada che s'intende contestare; motivazioni per le quali si vuole contestare il verbale; richiesta di annullamento previa sospensione della contravvenzione; firma del ricorrente”.(http://dallapartedichiguida.blogosfere.it/).

Ed ancora:
Multe con il photored nulle se non sono presenti gli agenti di P.M.
Autore: informazione.it   
Con la recente sentenza 27414/2009 della Cassazione, depositata il 28 dicembre che segue altre di egual tenore, viene stabilito ancora una volta il principio secondo cui
"L'assenza non occasionale di agenti operanti non appare consona all'utilizzazione di un apparecchio di rilevamento automatico, né appare superabile alla luce del disposto dell'art. 384 del regolamento di attuazione", per cui le multe col photored elevate in assenza di agenti accertatori sull’incrocio dovrebbero essere annullate.

La palla passa a voi cittadini di Rapallo.....

Rapallo: La corsa finisce in tragedia.

RAPALLO -  Doveva essere un'altra giornata di festa, è finita invece in tragedia. Ancora un morto nel ciclismo. È ancora nitido il ricordo di Fabio Casartelli deceduto nel '95 sulle strade del Tour. Questa volta la tragedia si consuma al Giro d'Italia in una bellissima giornata di sole. Come quella di ieri, la terza tappa, da Reggio Emilia a Rapallo, doveva essere un'altra adatta ai velocisti. Nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare un epilogo così tragico. La tragedia di Wouter Weylandt - nel 2010, quasi esattamente un anno fa, il 10 maggio, vincitore nella terza tappa olandese del Giro - si è consumata a 25 chilometri dal traguardo nell'ultima parte della discesa del Passo del Bocco, il punto più alto della frazione di oggi, a 957 metri sul mare. Il belga faceva parte di un gruppetto di inseguitori e stava scendendo a velocità molto sostenuta. In una curva ha perso il controllo della bici andando a sbattere violentemente contro il guardrail. L'auto medica del Giro era dietro a lui e si è subito fermata. Immediatamente si è capita la gravità della situazione. Al corridore è stato tagliato il cinturino del casco e subito praticato un messaggio cardiaco. Sono stati chiamati l'ambulanza e l'elicottero del 118, che da Genova si è portato sul luogo dell'incidente trovando però difficoltà nell'atterraggio. È intervenuto anche il soccorso alpino. Impressionanti le prime immagini: il ciclista appariva con il volto insanguinato e la maglietta strappata sul petto. Weylandt è rimasto esanime sull'asfalto, i medici hanno cercato di rianimarlo. «Siamo arrivati immediatamente - ha detto il medico del Giro Giovanni Tredici -, eravamo dietro al suo gruppo. Era in stato di incoscienza, con una frattura della base cranica e con il massiccio facciale compromesso. Dopo 40 minuti di massaggio cardiaco abbiamo sospeso la rianimazione, d'accordo con il 118, perchè non c'era più nulla da fare». Gli ultimi chilometri della tappa si sono corsi in un clima surreale. «Noi siamo passati poco dopo l'incidente - racconta Gianni Savio, ds dell'Androni Giocattoli -. Abbiamo visto una scena agghiacciante». Si è capita subito la gravità della situazione, anche se i corridori non sono stati informati e lo spagnolo Vicioco, vincitore della tappa, ha tagliato il traguardo felice con le braccia al cielo.

DOMANI GIORNATA DI LUTTO Domani sarà una giornata di lutto al Giro d'Italia, e come oggi nel finale di corsa saranno annullate tutte le manifestazioni di festa. Lo ha annunciato il direttore Angelo Zomegnan, dopo la morte di Wouter Weylandt. «Lasceremo ai corridori la libera scelta di interpretare a loro volontà la tappa di domani. Qualsiasi scelta faranno noi la rispetteremo» ha detto Zomegnan. In mattinata ci sarà una cerimonia analoga a quella di ieri ad Alba per Pietro Ferrero, «Nel pomeriggio cancelleremo ogni musica e ogni festa, come fatto oggi negli ultimi dieci chilometri di questa sciagurata tappa». In tarda serata la direzione di corsa andrà ad accogliere all'aeroporto milanese di Malpensa la moglie e il padre del ciclista in arrivo dal Belgio. «Domani sarà una giornata di lutto alla partenza e all'arrivo. Abbiamo anche pensato che non valeva la pena continuare - ha detto il direttore generale di Rcs Sport Michele Acquarone - ma abbiamo parlato con i corridori e abbiamo capito che loro sono i primi a voler continuare per rendere omaggio a Wouter. Dopodomani riprenderemo la festa, lo dobbiamo al nostro pubblico, ai corridori e soprattutto a Weylandt».

ANNULLATA LA FESTA La direzione del Giro ha immediatamente annullato ogni festeggiamento del dopo-tappa. Imbarazzo anche da parte della Rai, che ha interrotto anzitempo la diretta. Mentre la Leopard, il team di Weylandt, si è chiusa nel suo pullman. Al termine della tappa clima mesto ovunque e molti occhi lucidi. Non ha fatto festa nemmeno la nuova maglia rosa David Millar. Purtroppo non è la prima volta che al Giro avvengono queste tragedie. L'ultimo lutto sulle strade della corsa rosa è stato Emilio Ravasio nel 1986: sbattè violentemente la testa sull'asfalto e morì dopo 15 giorni. Nel '76 uno spagnolo, Juan Manuel Santisteban, cadde in discesa come Weylandt nella prima tappa siciliana, andando a urtare anche lui contro un guardrail. Due anni fa andò meglio a un altro iberico, Pedro Horrillo Munoz: finì in un burrone nel bergamasco e venne ripreso con un elicottero. Riportò diverse fratture, rimase in coma ma dopo qualche mese si riprese.

MUSSEEW: "OGGI TUTTI IN LUTTO" «Oggi siamo tutti in lutto. Wouter era un giovane corridore che aveva tutta la vita davanti a sè. Quando l'ho visto cadere ho capito subito che era gravissimo. Lo stesso dramma subito da Fabio Casartelli». È la reazione, ripresa dai media belgi, di Johan Musseew, l'ex ciclista belga, vincitore di numerose classiche: dal Giro delle Fiandre all'Amstel Gold. Secono Musseew, «una caduta come quella di Weylandt non sarà mai evitabile. Una discesa si fa ad una velocità molto elevata e la protezione che portano i corridori non è sempre sufficiente per evitare delle ferite molto gravi».

L'ADDIO SUL SITO: "ERI UNICO" «Addio Wouter, tu eri unico»: questa la scritta che compare sulla home page del sito ufficiale di Wouter Weylandt, il ciclista fiammingo morto oggi al Giro d'Italia in seguito a una caduta. «Oggi scompare tutto davanti a questa notizia. Non esistono parole per descrivere questo dramma», si legge ancora sopra una grande foto del giovane velocista belga in tenuta da gara. «Tanta forza a tutti quelli che ti erano affezionati», si conclude il messaggio. Cliccando si accede alla pagine di Facebook di Weylandt, dove ognuno - si legge ancora - può lasciare un suo ricordo.

INCARICO A MEDICO LEGALE 
Il sostituto procuratore di Chiavari Francesco Brancaccio ha incaricato l'anatomopatologo Armando Mannucci di eseguire l'autopsia sul corpo del ciclista belga Wouter Weylandt, morto oggi in seguito a una caduta durante la terza tappa del Giro d'Italia. Mannucci, responsabile del Dipartimento di medicina legale dell'Asl4 Chiavari-Rapallo, si recherà domani in procura a ritirare l'incarico, nel quale sono stati esplicitati i quesiti utili per l'inchiesta.

"CORSA SCIAGURATA": CAROVANA IN LACRIME «In 29 anni che seguo il Giro un incidente così grave, mai visto uno morire sulla strada così». Le parole più forti sono quelle del medico del Giro d'Italia, Giovanni Tredici. «Una volta si diceva: è morto sul colpo. E questo è un caso così, non mi era mai capitato in tanti anni». L'anziano medico racconta particolare raccapriccianti sulla condizioni in cui ha trovato Wouter Weylandt. «Aveva una frattura importante al frontale con perdita anche di sostanza cerebrale - spiega -. Io sono intervenuto venti, al massimo trenta secondi dopo la caduta, ero proprio dietro di lui. Abbiamo lasciato sfilare i corridori del gruppetto e siamo intervenuti. La rianimazione è durata 45 minuti, come da protocollo del 118. Ma si è visto subito che non c'erano speranze e lo stesso 118 ha constatato l'inutilità delle manovre di rianimazione, che comunque sono state condotte adeguatamente anche con esperti del settore. Ma, ripeto, la situazione era disperata, gravissima. Così non abbiamo nemmeno spostato il corpo». La notizia si è sparsa in un lampo tra i corridori, tutte le squadre hanno voluto rivolgere il loro cordoglio alla famiglia di Weylandt, la cui giovane moglie Anne Sophie, che è incinta, e il padre arriveranno stasera alle 22,30 a Malpensa. Ad accoglierli ci sarà la direzione di gara. Il direttore Angelo Zomegnan, che ha convocato in serata una conferenza stampa, ha ringraziato lo staff medico «per quello che ha potuto fare e ha fatto in questo sfortunato e sciagurato Giro d'Italia». Ha raccontato di aver ricevuto molti messaggi di cordogli (da McQuaid, Di Rocco e Bugno, presidenti di Uci, Fci e Assocorridori) e un sms che sottolinea che nel ciclismo «tutti rischiano la vita in tutti i metri del percorso». Ha annunciato inoltre che domani sarà una giornata di lutto, senza musiche e feste. «Lasceremo ai corridori la libera scelta di interpretare a loro volontà la tappa di domani. Qualsiasi scelta faranno noi la rispetteremo» ha aggiunto. Possibile che i corridori decidano di fare la tappa di domani, da Quarto dei Mille a Livorno di 216 km, a ritmo lento e magari con arrivo di gruppo. In mattinata ci sarà una cerimonia come quella per Pietro Ferrero ad Alba. «Era previsto che a Tropea in località Sant'Eufemia venissero ricordate le vittime dell'incidente di Lamezia Terme - ha concluso Zomegnan - Purtroppo ne ricorderemo una in più». C'è stata perfino la tentazione di interrompere il Giro. «Abbiamo anche pensato che non valeva più la pena continuare - ha detto il direttore generale di Rcs Sport Michele Acquarone - ma abbiamo parlato con i corridori e abbiamo capito che loro sono i primi a voler continuare per rendere omaggio a Wouter. Dopodomani riprenderemo la festa e i corridori ricominceranno con tutto l'entusiasmo possibile. Lo dobbiamo al nostro pubblico, ai corridori e soprattutto a Weylandt».

WOUTER WEYLANDT, 27 ANNI Wouter Weylandt - il ciclista belga della Leopard Trek morto in seguito ad una caduta in discesa a circa 20 km dall'arrivo a Rapallo - era nato il 27 settembre 1984 a Gand e quasi esattamente un anno fa, il 10 maggio 2010, aveva vinto una tappa del Giro d'Italia: la terza, proprio come la Reggio Emilia-Rapallo di quel Giro che oggi gli è stato fatale. Weylandt aveva iniziato la carriera di professionista nel 2005 con la Quick Step (quest'anno il passaggio alla Leopard Trek), dimostrandosi subito buon velocista. Il 13 settembre di quell'anno la sua prima vittoria, nel Grand Prix Briek Schotte. Nel 2006 si segnala per l'abilità nelle volate, vince il Grand Prix de Vichte e la classifica a punti del Giro di Polonia. L'anno successivo Weylandt si aggiudica tra l'altro una tappa della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, una del Giro del Belgio e una dell'Eneco Tour. Nel 2008 il suo Palmares si arricchisce della prima vittoria di tappa in una delle grandi classiche d'Europa: quella della Vuelta di Spagna con arrivo a Valladolid. L'anno dopo, un'altra frazione della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali. Il 10 maggio 2010, la corsa rosa nella quale oggi ha perso la vita lo rende felice. I concorrenti si trovano vicino al suo Paese, in Olanda, dove si corrono le prime tre tappe del Giro: Wouter si aggiudica, naturalmente allo sprint, la terza, la Amsterdam-Middelburg di 224 km, corsi alla media di 44,785 km. Precede sul traguardo l' australiano Graeme Brown e il tedesco Robert Foerster. Il 20 maggio il ritiro, due giorni che era rimasto coinvolto in una caduta assieme ad altri corridori. Ultimo successo del 2010, e di una carriera da onesto gregario, la Mons-Tournai, quarta tappa del Circuito franco- belga

lunedì 9 maggio 2011

Il Giro d'Italia approda in Liguria

Salita al passo del Bocco, poi l'omaggio ai 150 anni dall'Unità d'Italia con via dal monumento dei Mille
Se avete un cuore, e alle 16 e 05 proprio non ce la fate a salire al Passo del Bocco, almeno mandate lì un piccolo pensiero. Pensate a Coppi e Bartali, al Giro d´Italia che viene a trovarci: per una giornata abbondante la più classica delle carovane italiane arriva a sconvolgere le abitudini dei liguri e pazienza se, domattina, per qualche ora ci saranno un po´ di difficoltà di traffico a levante. Il sogno, si sa, porta spesso qualche batticuore e pochissimi sono gli avvenimenti sportivi in grado di far sognare tutti, a qualsiasi età. Il Giro è proprio questa cosa: un avvenimento di massa che ti fa battere il cuore e pazienza se Marco Pinotti non è proprio Coppi o Gimondi o Pantani. Il Giro è un simbolo e tutta la tappa genovese di domani è un inseguimento di simboli: dallo scoglio di Quarto ai ciclisti che portano un po´ di gioia ai bimbi del Gaslini, lambendo l´ospedale pediatrico, praticamente passandoci dentro.
Ma andiamo con ordine. Oggi, in occasione della terza tappa, il Giro invade la Liguria: l´arrivo è previsto attorno alle 17 e 30 (ai 28, per la precisione) a Rapallo, ma - dopo le sei ore di corsa di ieri, la tappa più lunga del Giro - il tratto di corsa da Parma alla Riviera sarà comunque una bella sfacchinata. I passaggi previsti in Liguria, nella giornata odierna, iniziano poco dopo le 16 dal Passo del Bocco, poi la Val d´Aveto da Borgonovo (transito previsto tra le 16,26 e le 16,49), la provinciale della Val Fontanabuona da Carasco (dalle 16,35 alle 16 e 58) e infine l´Aurelia con passaggi tra le 16,43 e le 17,07 a Chiavari e l´arrivo (come detto tra le 17,02 e le 17,28 a Rapallo).
Domani la quarta tappa del 94° Giro d´Italia (ufficialmente è la "Quarto dei Mille-Livorno") in realtà partirà da corso Marconi: trasferimento di gruppo in via V Maggio, da dove - come i Mille - i duecento e passa corridori andranno alla conquista del Paese. Naturalmente il passaggio della carovana rosa porterà qualche problema di traffico. Dalle 11 di domattina fino ad oltre le 13 sarà vietata la circolazione da corso Marconi, corso Italia (direzione levante), via Felice Cavallotti (ad eccezione del tratto compreso tra via De Gaspari e corso Italia, direzione Ponente), via Caprera (in entrambi i sensi di marcia), via dei Mille, via Redipuglia, largo Cattanei, via G. Maggio, via Carrara, via V Maggio, via Quarto, via Quinto, via Gianelli, via Murcarolo, via Oberdan, piazza Pittaluga, via Marco Sala, via Casotti, via Capolungo, via Aurelia.
Per restare a Genova il Comune fa sapere che «per garantire il regolare svolgimento della competizione sarà anche vietata la sosta, con rimozione coatta dei veicoli inadempienti, a partire dalle 20 di oggi, lunedì 9 maggio, fino alle 13 di domani, martedì» in un elenco infinito di strade. Eccole: corso Marconi, carreggiata lato mare, corso Italia carreggiata lato mare, via Felice Cavallotti lato mare/levante, via Caprera lato mare, via dei Mille, lato mare, via Redipuglia (tratto compreso tra largo Tolentino, su ambo i lati, verso mare, fino a largo Cattanei), largo Cattanei ambo i lati, via G. Maggio, ambo i lati, dall´intersezione con via Carrara all´intersezione con via Cimarosa, via V Maggio su ambo i lati della carreggiata, via Quarto su ambo i lati della carreggiata, via Quinto su ambo i lati della carreggiata, via Gianelli su ambo i lati della carreggiata, via Murcarolo su ambo i lati della carreggiata, via Oberdan su ambo i lati della carreggiata, piazza Pittaluga, via Sala, via Casotti, via Capolungo e via Aurelia (tutte su ambo i lati della carreggiata), corso Europa sul lato monte nel tratto compreso tra il civico 1900 e la corrispondenza della targa toponomastica di via Pellegrini. corso Europa sul lato mare (tratto compreso tra il civico 1900 e l´imbocco di via J. Palach). A quel punto saranno tutti problemi di Bogliasco e dei comuni successivi, fino a Livorno.

venerdì 6 maggio 2011

Portofino-Rapallo XXa editizione

Domenica 15 maggio si svolgerà la XXª edizione della corsa podistica “Portofino-Rapallo”, organizzata dall’Associazione “Il cuore” con il patrocinio di Regione, Provincia, Comuni di Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino e Pro Loco Capitaneato di Rapallo. La manifestazione, aperta a tutti, è a scopo benefico e vuole sensibilizzare al rispetto per l’ambiente e le energie sostenibili.
Programma
Ritrovo ed iscrizione a Rapallo dalle 7.30 alle 9.10 presso il Chiosco della Musica (lungomare). Pre-iscrizioni sabato 14 maggio dalle 15.00 alle 18.00 al gazebo sul lungomare. Iscrizioni on line compilando il modulo sul sito internet www.tigulliooggi.com entro le 24.00 di venerdì 13 maggio
Trasferimento dei concorrenti in battello, da Rapallo a Portofino con partenze alle 8.30 e alle 9.20.
Partenza dalla piazzetta di Portofino alle 10,00.
Arrivo entro le 11.45 sul Lungomare V. Veneto dove, presso il Chiosco della Musica alle 12.15, avverranno le premiazioni.
Quote di parteciazione: € 15,00 adulti – € 10,00 fino a 10 anni, comprensivo di biglietto per il trasferimento in battello a Portofino.

Raccolta differenziata? Laggiaro tagliata fuori (al momento).

In giro per i quartieri della Città.
Rapallo (GE).
Prima dei nuovi cassonetti adibiti alla differenziata, Rapallo aveva solo il 22% di differenziata. Vedremo tra qui a qualche mese quanto i nuovi cassonetti incideranno.
Di fatto vi sono alcuni quartieri ancora tagliati fuori dal "nuovo corso" ecologista, tra cui Laggiaro.
Qui quando parte?